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Curva Sud Milan

Nuova accusa per Luca Lucci: il leader della curva Sud del Milan è ritenuto il mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, ferito gravemente nel 2019 in un agguato legato alla faida tra ultrà.

Come riportato da Calcio e Finanza, Luca Lucci, leader degli ultrà della curva Sud del Milan, già detenuto per accuse di associazione a delinquere e traffico di droga, è ora accusato di essere il mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, avvenuto nel 2019. La nuova ordinanza di custodia cautelare notificata a Lucci nel carcere di Voghera, dove è detenuto dal 30 settembre scorso.

Il tentato omicidio risale al 12 aprile 2019, quando Anghinelli fu gravemente ferito alla testa da colpi di pistola. L’agguato in via Cadore, a Milano, in un agguato che lo lasciò in fin di vita. Le indagini, coordinate dai pm Paolo Storari e Leonardo Lesti, hanno già portato al fermo di Daniele Cataldo, 52 anni, considerato il “vice” di Lucci. Arrestato lo scorso 17 ottobre. Cataldo, durante l’interrogatorio, ha negato di essere tra i due uomini a bordo dello scooter da cui partirono i colpi. Gli inquirenti ritengono che l’agguato orchestrato nell’ambito di una lotta per il controllo della curva Sud.

MOTIVAZIONE AGGUATO

Secondo gli investigatori, l’agguato sarebbe stato una mossa per consolidare la supremazia di Lucci, soprannominato “la belva”, nel conflitto con i Black Devil, un altro gruppo di ultrà milanisti guidato da Domenico Vottari, al quale era legato Anghinelli. Dal 2016, Lucci avrebbe cercato di affermare il proprio dominio attraverso una serie di atti violenti e intimidatori.

L’inchiesta, che ha riaperto un “cold case”, sottolinea come le dinamiche interne al mondo ultrà possano degenerare in faide violente per il controllo del territorio. La nuova accusa aggrava ulteriormente la posizione giudiziaria di Lucci, già al centro di indagini su aggressioni, estorsioni e traffici illeciti, consolidando il quadro di una rete criminale radicata attorno alle curve di San Siro.