Milan-Bologna, posticipo della quartultima giornata di Serie A, ha visto un clamoroso caso, l’ennesimo, legato a Tiémoué Bakayoko. Il centrocampista francese, che già mercoledì con un’ora di ritardo nell’arrivo all’allenamento aveva portato Gennaro Gattuso a mandare la squadra in ritiro, si è rifiutato di entrare e ha litigato col tecnico.
Il Milan ritrova la vittoria ma perde, forse definitivamente, Tiémoué Bakayoko. Il centrocampista francese era stato scelto per sostituire Lucas Biglia nel primo tempo della partita col Bologna (vedi articolo), ma la sua lentezza nel prepararsi ha mandato su tutte le furie Gennaro Gattuso, con i due che hanno avuto un diverbio in panchina e un insulto del giocatore raccolto dalle telecamere.
Il tecnico, intervistato da Sky Sport, ha spiegato la situazione: «Io avevo detto a Bakayoko di scaldarsi e di rientrare, ci ha messo troppo e io ho preferito mettere José Mauri. Io ho ventisette giocatori, indossiamo una maglia gloriosa e bisogna fare le robe giuste, bisogna essere obiettivi, onesti e coerenti con tutto quello che si fa. Ho aspettato sette-otto minuti, non si era messo ancora i parastinchi e ho fatto questa scelta qua. Nella mia carriera ho mandato a quel paese tanti allenatori ma finisce là, il mio obiettivo è portare avanti questa società gloriosa e avere rispetto dei miei giocatori. A me possono dire di tutto, l’importante è che non si manchi di rispetto a tutto lo spogliatoio. Dopo sono cose nostre, siamo usciti con le ossa rotte dal derby con una polemica, noi dobbiamo spendere le nostre energie sulla priorità che è scendere in campo e dare tutto, dopo a fine anno daremo i voti come a scuola e vedremo chi si è comportato bene e chi si è comportato male. Dopo tutti possono mandarmi a quel paese, però quando ci guardiamo negli occhi al chiuso di una stanzina vediamo. Voglio chiuderla nello spogliatoio, voglio parlare con la mia lingua, che piace a me e in televisione non si può. Pensiamo alla vittoria, non dobbiamo perdere tempo su altre robe».