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Gigi Riva

A un anno dalla scomparsa di Gigi Riva, il Cagliari lo ricorda con affetto: il Re guerriero che ha segnato la storia del club.

“Ciao Gigi, ci manchi.

È passato un anno da quando te ne sei andato, e il tempo sembra volato via, veloce come le tue falcate verso la porta avversaria. Qui, a Cagliari, si sente ancora la tua presenza, forte e indelebile. Ti abbiamo ricordato in ogni modo possibile, ma conoscendoti, avrai scosso la testa con un mezzo sorriso, tra una sigaretta e l’altra, pensando che tutto questo clamore fosse eccessivo. “Ero solo un calciatore”, dicevi. Ma noi sappiamo che eri molto di più.

Arrivano voci frammentarie da lassù. Pare che tu abbia ritrovato la tua intesa storica con “Pietruzzu” e che con Gianluca e Totò formiate un tridente da sogno. Dicono che vi tocchi affrontare un certo numero 13 in difesa, uno tosto da superare. E magari, tra un duetto con Diego e “Pablito” e una sfida con “Kaiser Franz”, hai anche richiamato in porta il tuo amico Fabio, il “Ragno Nero”. Ma, come sempre, accanto a te ci sono i tuoi compagni, gli amici di quella leggendaria avventura: Claudio, Eraldo, Mario, Comunardo, Giulio, Cesare e “Bobo”.

Qui giù, invece, ci sentiamo un po’ più soli. Sei stato il nostro Re guerriero, quello che rifiutava la corona ma non smetteva mai di lottare. Parlavi poco, ma le tue azioni dicevano tutto. Per noi eri molto più di un calciatore: eri il nostro orgoglio, il nostro simbolo, la roccia a cui aggrapparci nei momenti difficili. Ci hai insegnato a combattere, a non piegarci, a restare sempre dalla parte giusta, quella dei più deboli.

Quando sei arrivato in questa terra lontana e selvaggia, l’hai fatta tua. L’hai resa un’Isola felice, ribaltando con i tuoi gol ogni pregiudizio. Con la tua forza e la tua lealtà, hai cambiato la nostra storia, facendoci sognare e credere nell’impossibile.

Ora ci restano i ricordi. Ognuno custodisce il proprio: un gol in tuffo, un tiro potente, un incontro da bambino che finiva con un autografo e una carezza. Cerchiamo di riempire il vuoto che hai lasciato, anche se è difficile. Resistiamo, come ci hai insegnato tu.

Riposa in pace, Gigi. Un abbraccio forte, fin lassù”.