Abodi annuncia la scadenza per selezione degli impianti italiani che ospiteranno il torneo continentale, con Milano, Roma e Torino.
L’Italia si prepara a uno degli appuntamenti sportivi più importanti del prossimo decennio: gli Europei di calcio del 2032, che il nostro Paese organizzerà congiuntamente alla Turchia. A fare il punto della situazione è stato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, intervenuto al Festival dell’Economia di Trento durante il panel “Lo sport, l’economia e il sistema dei valori”.
Nel corso del suo intervento, Abodi ha assicurato che entro la scadenza di ottobre 2026 sarà definita in modo ufficiale la lista dei cinque stadi italiani che ospiteranno le partite del torneo continentale. “Alla data stabilita avremo la lista definitiva delle cinque sedi italiane per Euro 2032”, ha dichiarato il ministro, come riportato da Calcio e Finanza.
Al momento, tre città sembrano già certe di far parte del progetto: Milano, Roma e Torino. Le rispettive strutture – San Siro (o un eventuale nuovo stadio), l’Olimpico e l’Allianz Stadium – rappresentano poli calcistici e infrastrutturali consolidati, con una lunga tradizione nell’ospitare eventi internazionali.
Restano invece ancora da definire le altre due sedi. Diverse città sono in lizza, ciascuna con progetti di ristrutturazione o costruzione di nuovi impianti. Tra le opzioni più accreditate ci sono Firenze, dove è previsto il restyling dello stadio Artemio Franchi, Genova, con un possibile ammodernamento del Luigi Ferraris, e Napoli, che punta sulla riqualificazione dello stadio Diego Armando Maradona.
Ma non sono le uniche candidate. Il dossier presentato dalla FIGC per la candidatura includeva anche Bari, con lo stadio San Nicola; Bologna, che lavora a un importante intervento sul Dall’Ara; Cagliari, dove è in programma la costruzione di un nuovo impianto; e Verona, con lo stadio Bentegodi.
La scelta finale dipenderà da diversi fattori: la fattibilità dei progetti, i tempi di realizzazione, la capacità di accoglienza e la sostenibilità economica. L’obiettivo è garantire strutture moderne, funzionali e in linea con gli standard UEFA, in grado di valorizzare non solo il calcio italiano, ma anche i territori coinvolti.
L’assegnazione definitiva delle sedi, attesa entro la fine del 2026, rappresenterà un passaggio cruciale nel percorso verso Euro 2032, un’occasione storica per rilanciare il sistema sportivo e infrastrutturale del Paese.