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Gabriele Gravina presidente FIGC

Il Tribunale del Riesame rigetta la richiesta di sequestro su Gravina: il presidente FIGC respinge ogni accusa, mentre prosegue l’indagine sul dossieraggio.

Il Tribunale del Riesame di Roma ha respinto l’appello della Procura relativo al sequestro di 140 mila euro nei confronti di Gabriele Gravina, presidente della FIGC. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, i giudici hanno stabilito che “non c’è il pericolo di dispersione delle somme”, considerando gli alti redditi di Gravina. La vicenda si inserisce in un procedimento avviato nel marzo 2023 a Piazzale Clodio, sulla base di un’iniziativa della Procura nazionale Antimafia, legata all’inchiesta di Perugia su presunti illeciti legati ad attività di dossieraggio. Tra le questioni in esame, figura anche la compravendita di una collezione di libri antichi attribuibile al presidente federale.

Interpellato sul tema al termine dell’Assemblea della Lega Serie A il 4 novembre scorso, Gravina ha commentato: “Non è il caso di parlarne a livello personale. Ho parlato di me stesso, di una persona che è in campo federale. È molto eloquente quello che ha detto il GIP, ma è ancora più eloquente quello che ha scritto il giudice terzo. È noto tutto quello che c’è dietro quel tipo di attività, quell’attività di dossieraggio continua su diverse pagine di questo paese e qualcuno si presta a questo.”

L’inchiesta si concentra su presunte irregolarità emerse dai dossier investigativi, coinvolgendo anche Pasquale Striano. Sebbene Gravina abbia mantenuto un atteggiamento cauto nelle dichiarazioni pubbliche, il rigetto del sequestro rappresenta un punto a suo favore in una vicenda che resta sotto l’attenzione degli inquirenti e dell’opinione pubblica.